Celebrato come uno degli architetti più influenti del Movimento Moderno in Australia, Seidler ha dato forma a un'eredità che comprende case unifamiliari, torri commerciali e residenziali, edifici civici e progetti abitativi su larga scala, realizzati in città diverse come Sydney, Acapulco, Parigi, Hong Kong e la natia Vienna. La vita e l'opera di Seidler tracciano l'arco del modernismo come un viaggio personale e una narrazione globale, invitando a riflettere sull'architettura come mezzo attraverso il quale le idee migrano attraverso i continenti e il tempo.
Curata da Ann Stephen del Chau Chak Wing Museum e da Paolo Stracchi della School of Architecture Design and Planning dell'Università di Sydney, con la consulenza curatoriale di Nikolaus Hirsch, la mostra prende in esame in modo approfondito sia i singoli progetti che le collaborazioni di Seidler con architetti e artisti, tra cui Josef Albers, Alexander Calder, Helen Frankenthaler, Frank Stella, Lin Utzon e Sol LeWitt, e con il famoso ingegnere strutturale italiano Pier Luigi Nervi. Presentata nell'ambito del programma inaugurale di SMAC San Marco Art Centre, comprende materiali come lettere, disegni, manufatti e modelli, oltre a documenti personali e opere d'arte di coloro che hanno influenzato Seidler o con cui ha collaborato.
Harry Seidler è fuggito dalla Vienna nazista all'età di quindici anni, rifugiandosi in Inghilterra prima di essere internato come straniero nemico e successivamente deportato in altri campi di internamento in Canada. Dopo il rilascio condizionale, nel 1941, ha conseguito la prima laurea in architettura presso l'Università di Manitoba e si è iscritto all'albo degli architetti. Si trasferisce quindi negli Stati Uniti, studiando alla Harvard Graduate School of Design e al Black Mountain College e lavorando sotto la guida di una notevole schiera di maestri, tra cui Walter Gropius, Josef Albers e Marcel Breuer; trascorre poi un periodo in Brasile con Oscar Niemeyer, prima di recarsi in Australia all'età di ventiquattro anni. Arriva a Sydney nel 1948 per progettare una casa per i suoi genitori, la Rose Seidler House, e successivamente vi avvia il suo studio privato nel 1949. Un decennio dopo il suo arrivo, incontrò Penelope, che divenne sua moglie, compagna di vita e partner professionale.
In Australia, Seidler è emerso come una delle figure più importanti del Movimento Moderno. La sua competenza tecnica, soprattutto nel campo del cemento armato, era rara nella sua generazione e lo distingueva dai suoi colleghi. Questo ha anche fornito le basi per le forme fluide prodotte con Pier Luigi Nervi che hanno caratterizzato il suo lavoro a partire dai primi anni Sessanta. La combinazione di competenza ingegneristica ed estro scultoreo fece di lui uno dei pochi designer della sua epoca in grado di realizzare il sogno modernista di integrare arte e tecnologia.
Fin dalle prime fasi della sua carriera, e dopo progetti influenti come Blues Point Tower (1959-61) e Australia Square (1961-67), Harry Seidler ha ampliato la sua influenza architettonica, ottenendo prestigiosi incarichi internazionali e affermando progressivamente la sua reputazione nel panorama architettonico mondiale. Tra i progetti più importanti figurano l'ambasciata australiana a Parigi (1973-77), un progetto gestito in collaborazione con Marcel Breuer, l'Hong Kong Club (1980-1984) e il Wohnpark Neue Donau (1993-99) e l'Hochhaus Neue Donau (2002), che hanno rappresentato un ritorno alla natia Vienna.